Page 8 - Manuale per lettori riluttanti, sporadici e con difficoltà e poveri
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1. Chi sono i lettori deboli, riluttanti e con difficoltà?
La ricerca internazionale, le iniziative, gli studi di caso, i progetti europei e le relazioni sulla questione
(PIRLS, 2006; PISA, 2009; ADORE, 2009; Eurydice 2011; HLGEL, 2012) stanno proponendo definizioni
simili quando ci si riferisce a gruppi di lettori adolescenti riluttanti, deboli e con difficoltà: „il gruppo di
lettori (di età compresa tra i 12 e i 18 anni) che non soddisfa le richieste dell’alfabetizzazione
accademica ( academic literacy). Ciò non significa certamente che non sappiano leggere e scrivere,
sono capaci di leggere, ma non ad un livello complesso.
„ Ciò nonostante, molti di loro non sviluppano un’idea di sé stabile come lettori. La loro lettura viene
impedita da ostacoli che non possono superare da soli, hanno bisogno dell’aiuto di persone
competenti, in particolare dell’aiuto di insegnanti specializzati.“ (ADORE, Executive summary, 2009).
Questi adolescenti, molti dei quali amavano leggere quando erano bambini, presto finiscono per
considerare se stessi come non lettori, non coinvolti nell’alfabetizzazione e quindi dalla maggior parte
del lavoro scolastico.
Quando gli studenti terminano la scuola elementare, si confrontano con un radicale cambiamento
poché trovano che hanno lasciato il mondo dei libri di storie e sono entrati nel mondo dei libri di testo.
Per molti adolescenti, la fase in cui la lettura assume un aspetto accademico e competitivo é il
momento in cui perdono il piacere della lettura. Il principale fattore demotivante per i lettori in
difficoltà é la mancanza di interesse nei testi da leggere prettamente scolastici. E‘ più probabile che
trovino testi tipici della letteratura tradizionale, testi letterari che molti studenti non considerano
rilevanti per i loro interessi e per la loro vita. Gran parte della letteratura impartita agli adoloscenti
nelle scuole é stata scritta dagli adulti per adulti. Insegnamo questa letteratura non perché sia
appropriata per gli adolescenti, ma perché cerchiamo di dar loro un’istruzione culturale (HLGEL, 2012).
Buon lettore vs lettore debole
L’attività, definita come “buona lettura", consta di un insieme di abilità e capacità complesse, ben
sviluppate e messe in pratica. I professori dell’università del Maryland, Pressley and Afflerbach, citano
il modo particolarmente affascinante in cui buoni lettori coordinano queste abilità in modo attivo e
consapevole. I buoni lettori stabiliscono obiettivi. Leggono le parole in modo preciso e veloce mentre
riflettono sul loro significato. Trasferiscono il significato da una frase all’altra. I buoni lettori sono
selettivi nella lettura, è più probabile che focalizzino la loro attenzione su quelle parti del testo che
sono più legate ai loro obiettivi di lettura. Possono scegliere di omettere alcune parti del testo perché
già ne comprendono il contenuto o pensano che queste parti non siano importanti per loro. Un buon
lettore conserva memoria del testo. Se si rende conto che non lo comprende, incomincia a porsi
domande, rielabora il testo con parole proprie o trova il significato di parole difficili. Dopo aver letto il
testo, spesso riflette su ciò che ha letto.
I buoni lettori si impegnano anche in funzioni mentali quali la memorizzazione, l’attenzione,
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l’immaginazione e l’elaborazione delle informazioni . Alcuni lettori deboli leggono troppo lentamente,
senza una naturale scorrevolezza. Pertanto, non comprendono ciò che stanno leggendo. Molto spesso
non conoscono molto l’argomento. Possono incontrare difficoltà nel trovare l’idea principale del testo
o a decifrare le parole. Dopo aver letto, di solito non riflettono su ciò che hanno letto. A causa di queste
difficoltà, perdono fiducia nelle loro capacità. Poiché trovano difficoltà nella lettura, non amano
leggere. Pertanto, non leggono e, quindi, non ricevono sufficienti informazioni e non migliorano la
lettura e la loro conoscenza in genere o dell’argomento.
1 Belešová, M.: Efektívne čítanie. In: Dobrá škola, VIII.ročník, č.5, január 2017, pg.6-7.